
Storie di…Penny (una nuova arrivata)
Quando si decide di adottare un gatto, l’errore più frequente è quello di pensare che l’animale si abitui subito alla nostra presenza. Al contrario, è molto probabile che il gatto necessiti di vari giorni di adattamento all’ambiente circostante e alle persone, prima che possa sentirsi comodo e sicuro all’interno delle mura domestiche.
Ricordo il primo giorno che Penny entrò in casa nostra.
Proveniva dalla strada e viveva insieme alla sua mamma randagia e ai suoi fratellini. Diffidenti per natura, non si facevano avvicinare da nessuno.
I gattini correvano a nascondersi appena qualsiasi persona tentasse di avvicinarsi.
Erano meravigliosi pero’, una tentazione.
Mia figlia decise di fare una scommessa con me: voleva prenderne uno e portarlo a casa.
Cosi scommettemmo che se in 5 minuti lei fosse riuscita ad afferrare uno di quei gattini peperini , lo avremmo adottato.
A patto stretto, mia figlia, febbricitante, struccata e spettinata (cosa rara) partì all’azione. Neanche il tempo di impostare il timer ed eccola tornare a casa con un batuffolo in braccio.
Così è entrata Penny nella nostra casa, tremante, con gli occhioni spalancati dalla paura, ma con uno sguardo attento e vispo, pronta a scappare da un momento all’altro.
Mia figlia la poggiò sul pavimento e tremante, ma determinata, corse rapida verso la finestra e…SBEM! Centrò la zanzariera in pieno!
Questo fu il bizzarro ingresso della oramai docile gattina in casa nostra.
Lei, la mia amica Penny.
